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Mar12Feb201918:00Mediateca Gateway - Via San Petronio Vecchio 33/b Bologna
Con Mario Galzigna e Andrea Muni:
In questo incontro discuteremo di come nasce il manicomio tra gli altri luoghi di reclusione, di come da un certo momento nasca l'esigenza sociale di recludere la follia e di come questa reclusione venga immaginata come " terapeutica" . Ne disveleremo il campo di battaglia, tra sapere e potere, che avviene tra medico e rinchiuso, delle battaglie di liberazione che quelle mura hanno nascosto e studiosi come Foucaut portato alla luce.
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Gio21Feb201920:30Xm24, via Fioravanti, Bologna
Presentazione dell'esperienza di Attività Terapeutica Popolare e del libro "La vita quotidiana come storia. Senza paure e senza psichiatria.
La presentazione di queste carte è oggi l’occasione per conoscere approcci e punti di vista sul tema della salute mentale diversi da quelli dominanti e per continuare la discussione su questioni che, a quarant’anni dalla legge che sancì la chiusura dei manicomi, rimangono determinanti per decifrare la società contemporanea, le relazioni interpersonali e la paura dell’altro.
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Sab30Mar201918:30Circolo Anarchico Berneri, Piazza di Porta Santo Stefano 1, BolognaL
a tendenza della cultura occidentale a medicalizzare ogni fase della vita si estende all’infanzia e all’adolescenza codificando
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Mar16Apr201918:00BIBLIOTECA‘ CASA DI KHAOULA’ via di Corticella 104 Bologna
Miriam Ridolfi
dialoga con
Bianca Bonavita,
ex educatrice e contadina,
autrice di Discola. Descolarizzare ancora la società.
(Pentagora, 2019)MARTEDÌ 16 APRILE
ORE 18
BIBLIOTECA ‘CASA DI KHAOULA’Via di Corticella 104 Bologna
Tel. 051/6312721
bibliotecacasakhaoula@comune.bologna.it
Bus 27 - fermata Ippodromo o Aldini
Parcheggio interno auto gratuito. -
Gio20Giu201919:30Xm24 via Fioravanti 24 - Bologna
DE-ISTITUZIONALIZZARE ANCORA LA SOCIETA’
Relazioni umane e collettività fuori dallo spazio normativo dell’istituzione
Quest’incontro nasce per la volontà di dare continuità ai discorsi e alla partecipazione che si sono raccolti intorno all’evento del 21 febbraio a Xm24 SENZA PAURE E SENZA PSICHIATRIA, incontro che affrontava il tema dell’autogestione della Salute mentale raccontando la preziosa esperienza di Antonietta Bernardoni e dell’Attività Terapeutica Popolare a Modena.
Alienati dentro e fuori dalle sovrastrutture sempre più strette e spersonalizzanti che ci determinano, l’evento sull’ATP ha fatto emergere un bisogno latente e diffuso di condivisione, riflessione e incontro comune su aspetti della nostra vita che difficilmente abbiamo l’opportunità di discutere collettivamente.
De-istituzionalizzare ancora la società. Perché il potere normativo e disciplinare si fa sempre più stringente, oggettivante e coercitivo in ogni “campo” mutilando e reprimendo la vitalità del discorso umano.
De-istituzionalizzare ancora la società, per sostenere le lotte di chi mantiene aperte finestre di possibilità oltre i paradigmi del controllo capitalista e istituzionale.
De-istituzionalizzare ancora le coscienze, per rimettere in discussione collettivamente i modelli dominanti spersonalizzanti in cui siamo inserit* e affrontare insieme le contraddizioni che ci attraversano.Giovedì 20 giugno a Xm24,
ore 19:30 cena
ore 20:30 dibattito e assemblea.
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Lun02Set201919:00Parco che Resiste dietro XM24
Dopo un'estate di fuoco (vedi -> XM24 contro il Nulla che avanza) riprende con rinnovata energia l'assemblea educ(A)ttiva.
Ci vediamo con chi è interessat* a portare avanti la riflessione anti-istituzionale cominciata tra le mura di XM24, alle 19:00, sullo sfondo distopico del parco che Resiste, accanto alle lamiere che chiudono XM24. Potrebbero essere comodi dei teli.
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Sab19Ott2019Dom20Ott201915:00Monetachiari , Brescia/ Trai Parma
NO ELETTROSHOCK - NO ABUSI E MORTI NEI REPARTI!
(Con Sabatino nel ♥️)SABATO 19 ottobre ore 15 a MONTICHIARI (BS) ingresso reparto Via G.Ciotti 154
PRESIDIO INFORMATIVO CONTRO L'USO DELL'ELETTROSHOCK
ore 20.30 in Località Casella, Via Argine sinistro torrente Parma, 8
Sorbole Mezzani (PR) Fermata Bus a TRAI
CENA BENEFIT CON PRESENTAZIONE + LIVE
Il collettivo SenzaNumero di Roma presenterà il suo aperiodico. A
seguire live dei Gabriela Yankov, Vj Schnell e Dj Irene La Merdica.DOMENICA 20 ottobre ore 10.30 a TRAI
ASSEMBLEA dei GRUPPI e dei COLLETTIVI ANTIPSICHIATRICIVorremmo chiamare a sostegno dell'iniziativa tutte le realtà che hanno a cuore la libertà della persona nel poter disporre della propria vita, dei propri ricordi e dei propri pregi e difetti. In questa iniziativa vogliamo inoltre dire basta ai morti nei reparti ed agli abusi. Il
recente caso di Elena Casetto, morta bruciata a Bergamo legata al letto, è solo l'ultimo di una lunga serie balzato alle cronache perchè era inevitabile essendo così eclatante. Molti casi di abusi indiscriminati e di morti rimangono nel silenzio come era emerso qualche anno fa con il 'Caso Niguarda', con 12 pazienti morti ed altri paralizzati con protocolli di supercontenzione fisica quali 'lo spallaccio'. In quel caso la denuncia era partita dall'interno, ma nella maggioranza dei casi vige il silenzio e certi episodi vengono ritenuti 'blandi effetti collaterali' previsti dalla norma. Il taser nei reparti è divenuto la norma, gli abusi divengono la norma.QUESTO SILENZIO DEVE FINIRE. QUESTA NORMA DEVE FINIRE.
Per dare continuità al presidio di Giugno a Pisa riproponiamo il testo informativo sulla TEC/ELETTROSHOCK dove si spiega bene in cosa consiste questa pratica: ''L'elettroshock oggi viene chiamato TEC (terapia elettroconvulsiva) ma rimane la stessa tecnica inventata nel 1938 da Cerletti e Bini. Si tratta di corrente elettrica che passando dalla testa e attraversando il cervello produce una convulsione generalizzata. Migliorandone le garanzie burocratiche, così come introducendo alcune modifiche nel
trattamento, vedi anestesia totale e farmaci miorilassanti, non si cambia la sostanza della TEC. A più di ottanta anni dalla sua invenzione, possiamo affermare che l'elettroshock è l'unico trattamento, che prevede come cura una grave crisi organica dei soggetti indotta a tale scopo, mai dichiarato obsoleto. Perché questo trattamento medico – che per stessa ammissione di molti psichiatri che lo hanno applicato e che continuano ad applicarlo – è stato utilizzato in passato come metodo di annichilimento
dell'umano, come strumento di tortura, come mezzo repressivo contro la disobbedienza, non viene dichiarato superato dalla storia e dalla scienza? È sufficiente praticare un'anestesia totale per rendere più umana e dignitosa la sua applicazione? Basta chiamarla terapia per renderla legittima? Possono dei benefici temporanei, che per avere effetto devono comunque essere accompagnati dall'assunzione di psicofarmaci, essere un valido motivo per usare questo trattamento? Si possono ignorare gli effetti negativi dell'elettroshock? In Italia negli ultimi anni si tende a incentivare l'utilizzo delle terapie elettroconvulsive, non solo come estrema ratio ma anche come prima scelta. Per esempio nel trattamento delle depressioni femminili entro i primi tre mesi di gravidanza, poiché ritenuto meno pericoloso degli psicofarmaci nei primi periodi di gestazione umana. Anche per quanto riguarda ipotetici problemi di depressione post partum la TEC viene addirittura pro-posta quale terapia adeguata e meno invasiva per le neo mamme rispetto agli psicofarmaci o ad un Trattamento Sanitario Obbligatorio.
Oggi i centri clinici dove si fa l'elettroshock sono 16 e i pazienti all'incirca 300 l'anno. [Montichiari è uno di questi].
I meccanismi di azione della TEC non sono noti. Per la psichiatria «rimane irrisolto il problema di come la convulsione cerebrale provochi le modificazioni psichiche» e «non è chiaro quali e in che modo queste modificazioni (dei neurotrasmettitori e dei meccanismi recettoriali) siano correlate all'effetto terapeutico» (G. B. Cassano, Manuale di
Psichiatria). Ma per chi subisce tale trattamento la perdita di memoria e i danni cerebrali sono ben evidenti e possono essere rilevati
attraverso autopsie e variazioni elettroencefalografiche anche dopo dieci o venti anni dallo shock.
Ciò che resta di certo, quindi, è la brutalità, la totale mancanza di validità scientifica e l'assenza di un valore terapeutico comprovato.
Ci teniamo, quindi, a ribadire che nonostante le vesti moderne l'elettroshock rimane una terapia invasiva, una violenza, un attacco
all'integrità psicologica e culturale di chi lo subisce. Insieme ad altre pratiche psichiatriche come il TSO, l'elettroshock è un esempio,
se non l'icona, della coercizione e dell'arbitrio esercitato dalla psichiatria. Il percorso di superamento dell'elettroshock e di tutte le
pratiche non terapeutiche deve essere portato avanti e difeso in tutti i servizi psichiatrici, in tutti i luoghi e gli spazi di cultura e
formazione dove il soggetto principale è una persona, che insieme ai suoi cari, soffre una fragilità.''COLLETTIVO SENZANUMERO - ROMA - senzanumero@autistici.org
COLLETTIVO ANTIPSICHIATRICO CAMUNO - CAMAP camap@autistici.org
COLLETTIVO ANTIPSICHIATRICO ANTONIN ARTAUD - PISA antipsichiatriapisa@inventati.org