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Adler, individuo, cooperazione e sentimento sociale

Un Adler sovversivo tutto da rileggere e approfondire. Non tutto ciò che si trova nei suoi scritti è  condivisibile ma molto è da raccogliere.

La Psicologia Individuale Comparata creatura del pensiero di Adler segue un orientamento olisticoteleologico e fenomenologico. Le due specificazioni di “individuale” e “comparata” rimandano ai due fondamenti teorici che la caratterizzano: la mente come punto di convergenza tra passato, presente e futuro, in continuo movimento e trasformazione. Impossibile e inefficace analizzarla con criteri deterministico-oggettivi come un organo a sé stante, separato dal corpo. Si sottolinea come non si possa studiare l’uomo isolandolo dal suo contesto ambientale, aprendo la strada ad una psicologia del profondo a forte orientamento socio-culturale che sovverte la visione scientifica tradizionale.

Secondo Adler in tutte le azioni di un uomo c’è una valutazione implicita del mondo e di se stesso, un giudizio; ciò significa che se anche un individuo non riconosce a livello linguistico il significato che attribuisce alla vita, questo è comunque rivelato dalle sue azioni e dai suoi atteggiamenti. Le azioni di un uomo rappresentano le sue risposte alla condizione umana e svelano ciò che egli ritiene necessario, conveniente, possibile e desiderabile.

“Ci sono tanti significati della vita quanto sono gli esseri umani”

Secondo Adler  l’uomo vive in primo luogo nel regno dei significati, significati che è lui stesso a creare. Un uomo non può emanciparsi dalla sua natura di produttore di significati. L’uomo è un animale significante. Secondo Adler nessuna esperienza è in sé ma è sempre in relazione al significato che gli si attribuisce. Il significato veicolato da ciascun individuo varierà e sarà influenzato da fattori ambientali, sociali e soggettivi.

Secondo Adler la condizione umana è caratterizzata da tre vincoli principali:

  • Ambiente: il nostro sviluppo è condizionato dalle restrizioni e dalle possibilità che il luogo in cui dimoriamo ci offre.

  • Società: ogni uomo è sempre legato ad altri uomini e ciò è dovuto alla sua debolezza, alle sue insufficienze e ai suoi limiti, pertanto il passo più importante che egli può fare per il proprio benessere e per il benessere del genere umano è quello di associarsi.

  • Sesso e riproduzione: gli essere umani sono divisi in due in sessi e la conservazione della vita dell’individuo  e della comunità deve tenere conto di questo fatto.

(Oggi possiamo dire “più generi”, consideriamo la buona fede di Adler, che ha sempre portato alla donna grande rispetto ritenendola assolutamente evoluta e pari all’uomo nei diritti e nelle possibilità, pare infatti che la moglie fosse un tipino non proprio in linea coi tempi, anticonformista tutto pepe, non appassionata di pulizia e casalinghi, poco incline a seguire  la moda e le convenzioni del suo tempo)

Questi tre vincoli porrebbero l’uomo di fronte tre problemi:

  • Come trovare un’occupazione che ci permetta di sopravvivere entro i limiti posti dall’ambiente. (occupazione, lavoro, sostentamento)

  • Come trovare un posto tra i nostri simili in modo da poter cooperare e condividere i benefici della cooperazione. (appartenenza, scopo, relazioni sociali)

  • Come adattarci al fatto che siamo distinti in due sessi. (“famiglia”, chiamiamolo anche “problema amoroso”)

Dalle risposte a questi tre problemi l’uomo rivela quale sia il suo senso profondo del significato della vita. Il suo progetto. (Un esempio: Adler nella scelta della sua compagna ci rivela nei fatti il suo senso della vita scegliendo una donna emancipata e libera)

Secondo Adler dietro ogni attività umana c’è una forza fondamentale di base, una spinta da una situazione di minus a una situazione di plus. Una tensione evolutiva che mira al miglioramento della propria condizione. Volontà di potenza e sentimento sociale le due forze da integrare.

Adler riconosce la natura propulsiva, dinamica e creatrice della vita dell’individuo e considera le sue azioni come il frutto di un piano di vita proprio e originale, solo in parte o non sempre cosciente. La condotta umana viene considerata come una proiezione del Sé nel futuro piuttosto che l’esito di eventi preesistenti.

Avete presente quel gioco di unire i puntini con la penna? Ogni puntino è una scelta, una direzione, ogni passo, un tratto del disegno. Il disegno è lo scopo.

Richiamato al sevizio come medico militare (prima guerra mondiale) di ritorno dalla guerra, quando qualcuno lo interroga sull’esperienza, Adler risponde: “Penso che il mondo di oggi abbia semplicemente bisogno di gemeinschaftsgefühl!” “sentimento sociale”

Secondo Adler il senso – scopo – più profondo della condizione umana è: cooperare, nel senso di contribuire, portare un valore in più (il proprio) a questa umanità.

Si tratta di individuare quale possa essere il proprio omaggio alla vita insomma.

Secondo Adler tutto ciò che conduce vantaggio al singolo a discapito della collettività è dannoso perché privo di “sentimento sociale”.

Pare infatti che l’uomo senza gli altri e senza una direzione (progetto – scopo) non possa in alcun modo essere “felice”.

Se lo scopo di ogni individuo è sempre quello di evolversi,  se l’individuo è per sua natura sociale, cioè strettamente connesso con le altre individualità, l’evoluzione individuale armonizzata al sentimento sociale, diventa origine e propulsione per l’evoluzione di tutti.

Non banali per il suo tempo anche le considerazioni assolutamente umane sul “crimine” e la sua prevenzione.

“La giusta difesa contro il crimine sarebbe il giusto grado di cooperazione. Fino a che questo non viene riconosiuto, noi non possiamo sperare di evitare quella “calamità” che è il “crimine”.

Una lettura che vede nel “deviante” prima di tutto un uomo inserito in un contesto particolare, che considera l’infanzia e l’ambiente,  i rapporti con le figure di riferimento, con i coetanei, le difficoltà legate al contesto e ai pregiudizi sociali.